Cenni storici

dongiuseppe Grazie all’interessamento e all’opera del primo Prevosto della Parrocchia di San Paolo, Don Giuseppe Bossi, definito dal Direttore dell’Istituto dei Ciechi di guerra, residenti in Parrocchia, Monsignor Gilardi, come “il prete che sapeva sollevarsi con due ali sopra le cose terrene, cioè con la semplicità e la purezza”, l’Oratorio maschile in via Cufra 1 è stato inaugurato il 21 novembre 1932 e nel 1937 è divenuto proprietà dell’Opera Pia San Carlo.

Il Prevosto Don Bossi è morto il 15 marzo 1940 e il 6 ottobre di detto anno ha fatto il suo ingresso al San Paolo un nuovo prevosto, Don Giulio Riva, il Parroco che ha superato con sicurezza il terribile periodo della guerra che aveva provocato gravi distruzioni all’edificio dell’Oratorio maschile. Il 13 agosto 1943 infatti i bombardamenti aerei hanno danneggiato gravemente Chiesa e Oratorio che venne poi parzialmente ricostruito nel 1945.
dongiulio Il 3 febbraio 1957 ci fu la visita pastorale dell’Arcivescovo Montini che, parlando dell’Oratorio disse “Occorre ora una bella casa per i giovani”, confermando il desiderio del Parroco Don Giulio.
L’Oratorio allora era ridotto in condizioni miserrime: una cantina per Cappella, le aule di catechismo fatiscenti, un salone inutilizzabile per il soffitto che crollava a pezzi, un campo di calcio che, dopo ogni acquazzone, era ridotto a uno stagno.
Fidando nella Provvidenza e nella generosità dei buoni, il Prevosto Don Giulio, con un atto di coraggio e una energica volontà, diede inizio al lavoro di ristrutturazione.
Sopra il salone si costruì la cappella dedicata a San Domenico Savio, ampia, luminosa, semplice e moderna in cui i ragazzi, comodamente sistemati su panche nuove, impararono il rispetto per la Casa di Dio, pregando sotto lo sguardo di Gesù che divenne l’ospite d’onore del nostro Oratorio. Il salone per il cinema e il teatro subì un rifacimento completo: cambiò direzione, si abbassò di qualche metro, ebbe il pavimento in legno e un nuovo impianto di illuminazione e riscaldamento. Le poltroncine nuove arrivarono in un secondo momento. A pianterreno, con opportuni adattamenti, abbattendo ed innalzando muri, chiudendo porte vecchie e aprendone di nuove, si costruirono tre sale da gioco luminose e riscaldate. Il vecchio cantinato diventò un grande salone coperto per giochi, riservato alla stagione invernale e alle domeniche piovose.
bombardamento Per ultimo il campo: si scavò la fognatura, si alzò il piano dello stesso di circa mezzo metro, affidando così ai ricordi i laghetti artificiali che costituivano l’attrattiva dei ragazzi per settimane intere dopo i violenti acquazzoni. oratorio In questo Oratorio hanno operato, tutti con grande impegno e con notevole profusione di energie, ben sedici assistenti ecclesiastici: ognuno ha portato la freschezza degli anni giovanili e ha lasciato un marchio indelebile nella formazione religiosa, umana e morale di migliaia di bimbi, di ragazzi e di giovani. I collaboratori laici che hanno affiancato questi sacerdoti sono stati moltissimi: di tutti ho potuto sempre apprezzare la generosità e lo spirito sincero di fattiva collaborazione. Molte energie, impegni, sacrifici hanno profuso nel nostro Oratorio anche i parroci successivi Don Giacomo Marelli e Don Domenico Albanese. Ora è Don Mario Maggi all’opera con tanto entusiasmo e con tutto il suo coraggio.

(Renato Corradino)

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